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Riunione insediamento Comitato scientifico per l’Artico, tutte le info

Si è tenuta venerdì 25 maggio, a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la riunione di insediamento del Comitato scientifico per l’Artico (Csa), organo che ha l’obiettivo di elaborare, proporre e gestire il Programma di ricerche in Artico (Pra) per il triennio 2018-2020, al fine di implementare la strategia italiana in quest’area.
“Il Comitato scientifico ha una grande importanza per le attività italiane di ricerca nell’Artico, che è un’area strategica per valutare lo stato di salute della Terra, in primo luogo attraverso lo studio dei cambiamenti climatici e del ruolo dell’impatto antropico sui processi globali”, spiega il presidente del Cnr, Massimo Inguscio. “Durante l’incontro, insieme ai rappresentati di Enea, Ingv e Ogs, enti fortemente coinvolti nella ricerca in Artico, e agli esperti internazionali, sono stati discussi i principali ambiti scientifici su cui sarà focalizzato il Piano triennale”.
Il Csa (istituito con Legge di Bilancio 2018) è presieduto dal Ministro plenipotenziario Carmine Robustelli, Capo della delegazione italiana al Consiglio Artico ed Inviato speciale per l’Artico del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e composto da rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da esponenti dei principali enti di ricerca italiani, nonché da altri esperti internazionali in problematiche polari.
La riunione si è tenuta nel giorno del 90esimo anniversario dell’impresa di Umberto Nobile al Polo Nord e durante l’incontro si è tenuto un video-collegamento con la Stazione Dirigibile Italia, la base scientifica gestita dal Cnr nella località di Ny-Alesund nelle Isole Svalbard in Norvegia, nei pressi del luogo in cui ancora oggi è visibile il pilone di attracco del velivolo con cui Nobile sorvolò il Polo Nord, al quale è intitolata.
“Grazie all’istituzione del Comitato scientifico e alla stesura del Piano triennale si crea un coordinamento importantissimo per sostenere e consolidare la ricerca italiana in Artico. Soltanto attraverso la conoscenza sempre maggiore dei meccanismi globali, l’alfabetizzazione scientifica e la sensibilizzazione alla cura dell’ambiente, possiamo proteggere il nostro pianeta”, conclude Inguscio.
Foto e Notizie: Ufficio Stampa CNR

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