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Assalto Cantiere Chiomonte No Tav, tre i fermati

Nella serata dell’8 dicembre, nell’ambito della tre giorni organizzata dal movimento NO TAV Valsusino in occasione della “celebrazione della liberazione del cantiere di Venaus avvenuta nell’anno 2005”, circa 200 manifestanti,  tra cui numerosi appartenenti al circuito degli autonomi provenienti anche da altri contesti territoriali, dopo essersi radunati alle ore 17.00 nel Comune di Giaglione, hanno percorso in corteo un sentiero montano che conduce all’area di interesse strategico nazionale del cantiere di Chiomonte, venendo fermati a metà del percorso grazie alla preventiva predisposizione di una cancellata metallica ancorata alle rocce ed al terreno con tiranti e ganci in modo da evitare anche il contatto con le Forze dell’Ordine.
Secondo quanto spiegato, nella circostanza, diversi facinorosi, per circa due ore, a fasi alterne, si sarebbero resi responsabili, con l’ausilio anche di rudimentali tubi di lancio, di ripetute esplosioni di razzi, bombe carta ed altri artifici pirotecnici all’indirizzo della Forza Pubblica che, al fine di evitare anche l’apertura di un varco nella rete metallica con una fresa elettrica utilizzata dai manifestanti, ha fatto ricorso all’uso di alcuni lacrimogeni, impedendo ai numerosi manifestanti violenti di oltrepassare lo sbarramento ed avvicinarsi all’area di interesse strategico nazionale TAV.
In base a quanto appurato, nella concomitanza dei fatti, un piccolo gruppetto di antagonisti travisati ed abbigliati con indumenti di colore scuro, dopo aver percorso un sentiero nella parte bassa della valle che costeggia il torrente Clarea, ha raggiunto, nel quadro di una preordinata e pianificata attività criminosa, la zona est del cantiere di Chiomonte dove sarebbe stato sorpreso nell’atto di lanciare alcuni razzi e bombe carta da parte del personale della DIGOS preventivamente appostato nei boschi proprio con l’obiettivo di prevenire attacchi ed intrusioni all’area di interesse strategico nazionale nell’ambito di una rinnovata e rimodulata strategia di contrasto alle azioni violente in danno dell’infrastruttura ferroviaria  italofrancese.
Nell’occorso, sono stati bloccati e tratti in arresto dalla DIGOS due militanti di un noto centro sociale torinese e un esponente pisano dei centri sociali (tutti più volte evidenziatisi in occasione di manifestazioni di piazza degenerate in episodi di violenza) e sono stati sequestrati n.19 razzi e due tubi di plastica rigida utilizzati dai predetti per il lancio verso il cantiere.

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