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Coronavirus Piemonte, un ufficio regionale per aiutare le famiglie indebitate

Un ufficio regionale con sportelli attivi in tutta la Regione, che aiuti le famiglie che non riescono a pagare i propri debiti per cause non dipendenti dalla loro volontà, ridando loro dignità e mettendole in condizioni di ripartire da zero, allontanandole dal pericolo dell’usura. Questa è la proposta presentata dal Consigliere Regionale Davide Nicco ed approvata dall’aula con un ordine del giorno collegato al bilancio.
La Legge 3 del 2012 (così detta “Legge salva-suicidi”) ha introdotto anche nella legislazione italiana una procedura di composizione della crisi e della situazione debitoria, che consente al cittadino ed alle piccole imprese di cancellare parte dei propri debiti qualora si vengano a trovare in una situazione di “sovraindebitamento incolpevole”, ovvero quando non riescano più a far fronte alla loro situazione debitoria per cause indipendenti dalla loro volontà, quali ad esempio malattie, perdita del lavoro, difficoltà nello svolgimento o nella prosecuzione della propria attività autonoma.
Attraverso questa procedura, di natura prettamente giudiziale, il debitore può ottenere l’azzeramento della sua posizione sulla base di un piano omologato dal Tribunale che preveda una riduzione pro-quota del suo debito e la dilazione del relativo pagamento. Si salvaguarda così la dignità personale dell’individuo incolpevolmente indebitatosi e della sua famiglia, permettendogli di “ripartire da zero” e di rientrare ad essere parte attiva della società, recuperando le sue capacità lavorative all’interno del sistema produttivo. A Villastellone e Nichelino sono già partiti in passato servizi dello stesso tipo.
La procedura evita inoltre a chi ha contratto debiti il rischio di finire vittima di fenomeni di usura ed è quindi anche un efficace strumento di lotta alla criminalità organizzata.
“Il supporto ai cittadini incolpevolmente sovraindebitati – spiega Nicco -, risulta opportuna a seguito della nota emergenza sanitaria del “Covid 19”, la quale potrebbe portare a conseguenze economiche negative a carico sia dei lavoratori dipendenti, che potrebbero perdere il posto di lavoro o vederselo ridimensionato in termini di ore lavorative o di utilizzo di ammortizzatori sociali. Ma anche per le micro e piccole imprese e dei liberi professionisti, che potrebbero dover cessare l’attività o vedersela consistentemente ridotta, soggetti che potrebbero trovarsi nell’impossibilità oggettiva ed incolpevole di pagare per intero i debiti a seguito del venir meno dei presupposti reddituali sulla base dei quali li avevano a suo tempo contratti”.

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