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Ragazza violentata Asti, preso branco

Alle ore 19.00 di sabato 9 dicembre scorso giungeva sulla linea 113 una richiesta di aiuto da parte di una giovane ragazza.
Secondo quanto spiegato, tramite alcuni sms che era riuscita ad inviare sul telefonino alla propria coinquilina, la ragazza, assente da un paio di giorni, avrebbe rivelato all’amica di essere stata prelevata da casa con la forza, malmenata, violentata e segregata nel sottoscala di uno stabile di questo Corso Casale. L’amica, senza perdere tempo, ha informato immediatamente la Polizia di Stato.
In base a quanto appurato, la Volante si sarebbe recata senza ritardo in corso Casale, e dovendo fare ingresso in uno stabile buio, ha chiesto l’ausilio di due pattuglie Radiomobili dell’Arma Carabinieri – Compagnia di Asti. Gli operanti, seguendo le indicazioni fornite dalla ragazza, avrebbero individuato una porta bianca chiusa a chiave dall’interno. Nonostante l’invito ad aprire la porta, nessuno vi avrebbe ottemperato e la stessa sarebbe stata scardinata con la forza, guadagnando l’accesso al locale.
All’interno sarebbero stati immediatamente notati due cittadini africani seduti su un divano a luci spente intente a bivaccare, guardare la televisione, fumare e bere alcolici, mentre sdraiato su un letto si sarebbe trovato un altro cittadino nord africano ed una ragazza che, alla vista degli operatori, si sarebbe avvicinata immediatamente e in stato di evidente shock indicava nella persona sdraiata sul letto l’aguzzino che l’aveva prelevata dalla propria abitazione con la forza, l’aveva legata al letto ai polsi con un cavo caricabatteria di un telefonino, l’aveva malmenata fino a romperle in setto nasale e aveva abusato sessualmente di lei.
La vittima è stata trasportata con l’ambulanza del 118 presso il locale Ospedale per le cure del caso e a seguito della ricostruzione dei fatti due delle tre persone, di origine tunisina, sono state tratte in arresto per sequestro di persona: solo uno dei due, però, è stato ritenuto responsabile anche per le lesioni personali inferte alla ragazza e per la violenza sessuale.
La terza persona, anch’essa di origine tunisina, accertato un minore coinvolgimento nei fatti, è stata indagata in stato di libertà per sequestro di persona e inosservanza delle normative sul soggiorno degli stranieri nel territorio dello Stato.
Sono in corso accertamenti per meglio chiarire la dinamica dell’evento delittuoso che, non si esclude, potrebbe essere maturato in un contesto di consumo e spaccio di sostanze stupefacenti.

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