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Sciopero Sandretto Pont Canavese, le motivazioni dei lavoratori

FIOMI lavoratori della Sandretto si sono fermati per otto ore di sciopero: l’adesione alla mobilitazione è stata totale e un centinaio di lavoratori si è fermato in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Pont Canavese.
Con questa iniziativa i lavoratori hanno voluto esprimere la propria preoccupazione rispetto al futuro occupazionale e produttivo dell’impianto. Ad oggi infatti, sui 120 addetti, solo 30 sono ritornati al lavoro e a settembre scadranno i due anni di cassa integrazione, senza che vi siano prospettive certe sui volumi produttivi. Giovedì 14 aprile, la situazione sarà poi affrontata in un incontro alla Regione Piemonte.
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: “Le prossime settimane saranno decisive per capire se la Sandretto è in grado di decollare oppure no dal punto di vista industriale, e quindi anche occupazionale. Ancora una volta, stamattina, i lavoratori hanno dimostrato di esserci per difendere il proprio lavoro, ma anche l’economia di un territorio fortemente segnato dalla crisi. Speriamo che le istituzioni, tutte, e l’azienda siano all’altezza della sfida”.
Fabrizio Bellino, responsabile della Sandretto per la Fiom-Cgil torinese, dichiara: “La massiccia adesione all’iniziativa e l’alta partecipazione dei lavoratori al presidio manda all’azienda un messaggio di grande compattezza e dimostra la volontà di aprire una discussione seria volta a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali e dello stabilimento”.
Foto: wikipedia.org

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