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Torino reduce dalla manifestazione, arrivano i frutteti

La Torino reduce dalla manifestazione “Sì Torino va Avanti” sta vivendo uno strano fermento e una nuova vitalità. Se da un lato ci si è stupiti per quello che sette imprenditrici sono riuscite a fare in una settimana, dall’altro c’è la domanda: e adesso?
Il Consiglio Comunale, confermando il proprio distacco dalla città, ha approvato, nel pomeriggio di ieri, una mozione riguardante dal titolo “Ruralizzazione della città: Frutteti a Torino”.
La proposta di ruralizzazione della città, si legge sul sito del Comune, da realizzare attraverso l’impegno di Sindaca e Giunta a redigere un paragrafo specifico, da inserire nel nuovo regolamento orti e frutteti urbani, per l’assegnazione e la gestione dei frutteti sociali.
Il provvedimento è stato presentato dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Viviana Ferrero, la stessa che nei giorni precedenti alla manifestazione ha pensato bene di definire sui social network il confronto fra No Tav e Si Tav una guerra salvo poi tornare sui suoi passi e chiedere scusa.
La mozione parla di coinvolgere, sempre in collaborazione con l’Università di Torino sia per la parte agronomica sia per la parte medica, i quartieri periferici e le loro aree verdi incentivando coltivazioni autoctone che non necessitino di cure chimiche quali pesticidi, fungicidi ed erbicidi e a coinvolgere le scuole nel periodo di raccolta o nella pubblicizzazione di iniziative per la creazione di spazi adibiti alla frutticoltura.
La coltivazione, secondo la Consigliera, aiuterebbe anche la socialità e l’integrazione. Ma è davvero questo di cui la città ha bisogno? Tra piazza Baldissera, i lavori in perenne ritardo della Metropolitana, le troppe attività che continuano a chiudere nel centro cittadino e una questione sicurezza che vede un calo nei reati, ma vere e proprie zone ostaggio di spacciatori e degrado i cittadini dovranno essere contenti di un frutteto che spunta.

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