Cultura e SocietàFeaturedInterviste

Intervista a Everett Bradley, l’eclettico musicista si racconta a CronacaTorino

everett-bradley-musicista-cronacatorino
Photo: Mikiodo

L’ospite di oggi è un musicista davvero speciale. Ha lavorato con artisti del calibro di David Bowie e Bruce Springsteen, ma è anche ormai una colonna portante dei Bon Jovi. Stiamo parlando dell’eclettico Everett Bradley!

Un talento assoluto e un vulcano di idee capace di emozionare con ogni suo progetto. A CronacaTorino ha raccontato la sua musica e l’amore verso l’Italia. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao Everett, come stai?
Sto bene grazie e felice di essere con te! Buon autunno!

Cosa succede sul pianeta Everett Bradley?
Mi sto godendo un po’ di tempo libero migliorando la mia vita familiare e progettando le mie prossime avventure artistiche. Sto registrando un nuovo album… Ovviamente fatto a modo mio. Sto rivivendo i miei giorni al college cantando con la band jazz, ma abbracciando la mia età e il mio momento espressivo.

Prima di parlare della tua carriera. Quale fu la tua introduzione alla musica?
Ho iniziato chiedendo lezioni di piano quando avevo 10 anni, ho preso in mano il sassofono alle elementari e ho cantato nel coro alle scuole medie. Il teatro è arrivato al liceo ed è allora che ho capito che mi stavo trasformando!

Cosa ti ha fatto capire che questo sarebbe stato il tuo lavoro?
Io e il mio primo direttore della band a scuola, ma mia madre mi ha aiutato a crescere e mi ha sostenuto quando mio padre non avrebbe voluto.

Quali sono state le tue prime influenze?
Sly and the Family Stone, Parliament Funkadelic, EWF, Duke Ellington, anything Motown, Manhattan Transfer.

La scorsa settimana ascoltavo in macchina “Seven” di David Bowie. Una canzone bellissima e particolare su cui hai lavorato anche tu. Ci racconti qualche aneddoto su David?
Non l’ho conosciuto così bene, ma nel poco tempo passato insieme ho avuto modo di capire la sua genialità e tutto il suo grande cuore.

E come fu lavorare con lui?
Quando ho registrato la canzone lui non c’era, ma l’ho incontrato alla festa per ascoltare il disco. David fu molto gentile e sinceramente interessato ai miei pensieri sul suo nuovo disco “Hours”.

Hai lavorato molto anche con Bruce Springsteen. C’è speranza di rivedervi insieme nel prossimo futuro?
Speravo di partecipare al suo prossimo tour, ma è già tutto pieno. Però in questo settore non si può mai sapere: potrei registrare o fare di nuovo un tour con lui da qualche parte lungo la strada.

In questo 2022 sei stato in tour con i Bon Jovi. Ci racconti questa esperienza?
Abbiamo fatto un breve tour di un mese lo scorso aprile. Ci siamo “bagnati di nuovo i piedi”. È stato bello tornare con tutti in tour e suonare insieme.
Purtroppo, però, il Covid si è ancora insinuato tra noi della band e tra i membri della nostra crew.

C’è una canzone di Bon Jovi che ti piace suonare?
So che è banale, ma amo ancora cantare e suonare “Living On A Prayer”. È così magica e semplice, grande e universale, ma intima con ogni persona.

Hai parlato prima del Covid e dunque una domanda viene spontanea: la pandemia ha ispirato diversamente la tua musica?
Beh, è fantastico capire quello che una persona può fare in casa. La pandemia mi ha costretto a migliorare il mio registrare e ha ispirato la realizzazione del mio American Songbook.

Progetti per il prossimo futuro?
Come accennato in precedenza, fare il mio American Songbook con la speranza di andare in tour. Vorrei anche portare il mio spettacolo di Natale “Holidelic” al livello successivo. Non sono ancora sicuro di come sarà, ma ho delle idee interessanti.

Il prossimo capitolo per la tua carriera? C’è un sogno nel cassetto?
Fare questo tour e rendere “Holidelic” qualcosa di conosciuto nel mondo. Sono anche entusiasta di lavorare come direttore musicale con SAY.org, un’organizzazione che aiuta i giovani che balbettano. Ho creato un programma di scrittura di canzoni e sono molto felice nel vederlo prendere il volo.

C’è un musicista con cui ti piacerebbe lavorare?
Nile Rogers e Tyler Perry (Holidelic), ma certamente anche Lizzo! (Non so come, ma la adoro).

Noi siamo italiani. Hai qualche ricordo particolare legato al nostro Paese?
Sono profondamente innamorato di Firenze. Ci sono stato 5 volte e non mi stanco mai. Il cibo, la cultura, lo shopping, l’arte, la campagna ed è tutto bellissimo.

Ultima domanda: il tuo messaggio agli italiani.
Ciao a tutti, grazie per il vostro amore e il supporto in tutti questi anni. Non importa con quale artista sono in tour, sento sempre l’amore. Spero di vedervi tutti molto presto!!
(Alessandro Gazzera)
Foto: Mikiodo

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio