Cultura e Società

Intervista ad Ana Popovic, storia di una Blueswoman

11 + 12 June 2011 – Schoppingen (Germany)

Semplicemente pazzesca. Con una chitarra capace di raccontare mille storie e, più semplicemente, unica. Sono queste le definizioni che viene naturale attribuire ad un genio del blues come Ana Popovic. E, a dirla tutta, sono anche limitative. Vera e propria cittadina del mondo, Ana ha raccontato a Cronacatorino.it l’ultimo lavoro con Keb’ Mo’ e la sua devozione verso la musica. Un viaggio che parte dalle radici del blues più profonde e che finisce con lo scoprire un grande amore verso l’Italia.
Ciao Ana e grazie per questa opportunità. Cominciamo dall’inizio: quando hai deciso di diventare una musicista?

Sono cresciuta in mezzo alla musica. Questo grazie a mio padre che ha una collezione pazzesca di LP. Ascoltavo blues già da quando avevo 3-4 anni. Divoravo tutto quello che c’era da Albert King, Albert Collins, Stevie Ray Vaughan, BB King, Elmore James…. Quando poi ero una teenager ho cominciato a suonare la chitarra e a partecipare a varie jam sessions a casa mia. Tuttavia, solo quando mi sono trasferita ad Amsterdam ho cominciato a suonare e a formare la mia band. Lì ho veramente deciso di intraprendere una carriera musicale.
Come ti sei approcciata al blues?
Ho sempre pensato al blues come un vecchio stile di musica che può portare a una svolta moderna. Credo debba parlare del tempo in cui vivamo e non debba essere qualcosa di copiato. Solamente perché tutto è cominciato tra i campi di cotone non significa che bisogna rimanere su quella via!
Certo è una cosa buona imparare dalle origini, ma serve essere presenti, rilevanti ed evolversi continuamente.
Il tuo ultimo album con Keb’ Mo’ è stato davvero notevole. Come ci si trova a lavorare con lui?
È stato fantastico scrivere e comporre musica con lui. I nostri stili sono differenti, ma è stato bello conoscere una nuova via ed esplorare diversi modi nel comporre. Abbiamo passato una settimana a scrivere canzoni a Los Angeles e 2-3 settimane a Nashville per registrare. Avere poi Robben Ford e Kenny Wayne Shepherd con noi a suonare è stato davvero fantastico.
C’è una canzone di questo album a cui sei particolarmente legata?
Mi piacciono molto tutte. Hanno tutte un forte messaggio e parlano delle donne e del loro saper prendere il controllo in tutti gli aspetti della vita. I tempi stanno cambiando in meglio!
Come crea Ana Popovic una canzone? Da cosa arriva l’ispirazione?
C’è ispirazione ovunque… Ho fatto dieci album e ho toccato differenti soggetti… Questo poi vuol dire che diventa sempre difficile arrivare con un nuovo soggetto e scrivere. Non voglio copiare i miei precedenti lavori e quindi lavoro sempre molto duramente per creare qualcosa di autentico e nuovo.
Prendo ispirazione dalla vita di tutti i giorni. Nelle lotte che le persone combattono nelle loro vite… E la la musica è un motore, è ispirazione costante… A creare canzoni migliori, suonare migliori assoli, dare al pubblico una performance sempre migliore e spero che questo fuoco non bruci in fretta. Perché senza questa urgenza di creare, senza questo motore, non c’è qualcosa da suonare.
Progetti per il prossimo futuro?
Un album live è molto in ritardo e quindi faremo questo adesso e poi sono nella fase di pre-produzione del prossimo album in studio.
Ormai sei una dei volti della Hendrix Experience. Cosa si prova nel suonare le canzoni di Jimi? In molti hanno apprezzato le tue esibizioni…
È un vero onore prendere parte all’Experience Hendrix Tour… Un sogno per ogni chitarrista. Abbiamo fans di blues, fusion, rock, jazz e heavy metal tra il pubblico uniti nel nome di Jimi. Rappresento le donne da ormai 5 anni e mi piace davvero molto. Si tratta di una cosa importante riconoscere che le donne stanno suonando le chitarre e altri strumenti, ma soprattutto che possono prendere parte o essere le protagoniste di grandi esibizioni. Experience H è messo insieme dalla sorella di Hendrix, Janie, e quindi la sua famiglia è dietro ogni cosa e questo lo fa essere un evento straordinario.
Torni ormai spesso in Italia. Ti piace il nostro Paese? Hai qualche ricordo particolare legato all’Italia?
Assolutamente sì, io amo l’Italia! Si tratta del mio paese preferito e con la mia famiglia abbiamo passato molte estati da voi. Quest anno sono stata in Puglia e ho avuto modo di apprezzare il paesaggio e il modo di vivere del Sud! Il pubblico è sempre pazzesco e cibo e vini sono i migliori al mondo. Oh… Ho menzionato lo shopping? (ride)
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fans italiani
Venite a vederci se non siete mai stati ai nostri concerti. Suoneremo canzoni dei dischi Trilogy, Like it on top e Unconditional. Un mix di funk, rock, blues e soul con tante chitarre e una band favolosa. (Alessandro Gazzera)
Foto in evidenza: Martine Berendsen
Foto interna: Marco Van Rooijen
Si ringrazia Mark Van Meurs e Ana Popovic per la disponibilità e simpatia
Ana Popovic sarà in concerto in Italia il 30 Ottobre  a Lugagnano di Sona (Verona), il 31 Ottobre a Piangipane e il 1 Novembre a Ranica Bergamo.

 

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