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La Juventus di Pirlo prende forma, ma il bresciano placa gli entusiasmi

Lo 0-3 al Camp Nou ha esaltato tifosi e ambiente, ma non il tecnico bianconero che conosce bene le insidie che si nascondono dietro grandi imprese. E così, all’indomani della sfida vinta dalla Juventus in casa del Barcellona, l’allenatore bresciano ci ha tenuto a raffreddare tutti gli entusiasmi e ha invitato gruppo tecnico e staff alla massima concentrazione.

La sua esperienza da calciatore al servizio della squadra
Andrea Pirlo è stato uno dei calciatori più vincenti della sua generazione e del calcio italiano degli ultimi vent’anni. Ha vinto tutto con il Milan e quasi tutto con la Juventus; alle vittorie di club si aggiungono poi quelle con la maglia azzurra dell’Italia: una vittoria del Mondiale nel 2006 con la nazionale maggiore e una vittoria agli Europei Under-21. Un palmarés di tutto rispetto dunque e tanta esperienza per accontentarsi o esaltarsi per una seppur storica e netta vittoria contro una delle squadre più titolate e forti al mondo. La vittoria del Camp Nou nasconde insidie che il Pirlo calciatore ha già vissuto, come nel Mondiale del 2010, quando l’Italia da campione in carica nella manifestazione sudafricana veniva eliminata a sorpresa nella fase a gironi dall’anonima Slovacchia. Da calciatore fu inoltre protagonista prima in positivo, siglando uno dei quattro goal con cui il Milan si impose in casa contro il Deportivo La Coruña per 4-1 (reti inoltre di Kakà, doppietta, e Shevchenko), ma poi proprio un suo errore a centrocampo causò uno dei quattro goal con cui gli spagnoli si imposero al ritorno al Riazor per 4-0 eliminando clamorosamente i rossoneri campioni in carica della Champions League.

I primi tre mesi di Pirlo alla Juventus: a gennaio potrebbe alzare il primo trofeo
Tutto sommato, i primi tre mesi di Andrea Pirlo da allenatore di una delle panchine più prestigiose e vincenti d’Italia è positivo. Non ci si poteva aspettare fin da subito che la squadra rispondesse ai dettami del tecnico, che dal primo giorno di allenamento ha dichiarato di avere le idee ben chiare e di volere una squadra propositiva e che giocasse a calcio. L’esordio con la Sampdoria con la vittoria per 3-0 aveva lasciato qualche perplessità nella testa di tifosi ed esperti, ma ora la squadra sembra stia trovando continuità sia di gioco, sia di risultati. Non a caso, al 14 di dicembre la squadra torinese secondo le scommesse sportive di Betway è fra le prime sei squadre candidate alla vittoria finale a quota 15,00, proprio davanti al Barcellona appena sconfitto, che è invece quotato a 19,00. La prova del “nove” sarà a gennaio, quando la Juventus incontrerà il Napoli in occasione della Supercoppa Italia. Andrea Pirlo ritroverà come avversario sulla panchina partenopea l’amico ed ex compagno di successi indimenticabili Rino Gattuso. La finale del 20 gennaio a Reggio Emilia assegnerà il primo trofeo della stagione e il tecnico bresciano potrebbe già portare a casa la sua prima coppa in assoluto della sua carriera da allenatore; inoltre la Juventus l’anno scorso perse la Supercoppa contro la Lazio e quindi Bonucci e compagni ci tengono a vincere questo trofeo.

Pirlo e i “suoi” giovani
Non soltanto i risultati sul campo sono incoraggianti per Pirlo e la sua Juventus, ma anche l’integrazione di talenti come Winston McKennie, primo acquisto arrivato alla corte di Pirlo e in goal proprio contro il Barcellona in acrobazia, che in mezzo al campo sembra un veterano. Il giovane tecnico bianconero sembra inoltre chiaramente intenzionato ad abbassare la media d’età dei suoi uomini in campo e non ha esitato a schierare diverse volte il giovane Gianluca Frabotta, classe 1999 e dare una possibilità al trequartista Manolo Portanova concedendogli 56 minuti contro la Sampdoria. L’era Pirlo è appena cominciata e se il curriculum da calciatore parla per sé, quello da allenatore deve ancora essere scritto, ma vincere 0-3 alla sua prima in assoluto al Camp Nou è un ottimo inizio. Quest’anno la Juventus ha tutte le carte in regola per imporsi su più fronti e questo l’allenatore bresciano lo sa, la sua esperienza di calciatore vincente contribuirà sicuramente alla crescita dei molti giovani all’interno della rosa bianconera che conta almeno cinque titolari di grande talento sotto i 25 anni.

A gennaio la società con sponsor Jeep potrebbe ulteriormente migliorare l’organico già altamente competitivo anche in vista dei tanti impegni in programma in un tempo molto ristretto.

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