Intervista a “Fast” Eddie Clarke, l’ex chitarrista dei Motörhead si racconta a CronacaTorino

25Geniale, ma soprattutto veloce. Sono queste le definizioni che spesso si danno dell’ex chitarrista dei Motörhead. E, a dirla tutta, sono anche limitative. Nato a Twickenham, ma cittadino del mondo, ha raccontato a Cronacatorino.it i progetti per il futuro, ma anche le sue esperienze targate Fastway e Motörhead. Un viaggio che parte da nuove idee, ma che finisce scoprendo la carriera di un musicista talentuoso.

Buonasera Eddie Clarke e grazie per questa intervista. Comincia raccontandoci com’è la vita sul pianeta Eddie Clarke

Ho preso una pausa in questo momento. Tornerò a Londra il mese prossimo. Ho lavorato su alcune nuove canzoni per un possibile nuovo album. Sto anche pensando di mettere insieme una band per fare alcuni spettacoli, ma ho appena iniziato a fare domande circa le prospettive di una simile impresa.

E’ molto costoso e difficile ottenere i concerti con le giuste dimensioni per una band che può solo fare appello a pubblico limitato. I promotori diventano sempre nervosi. Dovremo aspettare e vedere.

Dove prendi l’ispirazione per nuove canzoni?

Non ho una fonte sicura, le canzoni iniziano in un certo numero di modi. Normalmente suono la chitarra e inizio a suonare qualcosa che mi fa pensare: “Questo suona bene per una canzone”.

Normalmente quindi registro l’idea e poi la sviluppo quando sono in uno studio. Molto raramente ho un’idea dei testi e una melodia vaga per costruirci una canzone. Il mio modo preferito è lavorare con la band mentre proviamo e sentire le idee che nascono.

Hai lavorato con tanti artisti e con un grande successo. C’è un segreto dietro la tua musica?

Non penso di avere un segreto. Mi sono sempre divertito a suonare la chitarra e a lavorare con persone che condividono la mia passione. Quando si inizia a suonare insieme si crea la chimica e poi prende il sopravvento… Insomma, basta cominciare a lavorare e poi ci si ritrova sulla stessa lunghezza d’onda. Questo è ciò che rende il suonare con altre persone un piacere. E’ davvero un momento d’oro, quando si inizia a suonare le giuste note insieme.

Hai lavorato con i Motörhead per tanti anni. Come descriveresti quel periodo?

E’ stato un grande periodo per me. Suonare con Phil e Lemmy è stata una vera e propria sfida all’inizio e penso che tutti noi, all’inizio, ci siamo chiesti se avrebbe funzionato. Però ci siamo riusciti e lentamente ,ma sicuramente al meglio abbiamo fatto venir fuori la “bestia” Motörhead.

E’ stato probabilmente il miglior periodo della mia vita e mi sono goduto alla grane il tempo passato con loro… Anche se non vuol dire che non abbiamo avuto momenti difficili. Di quelli ce sono stati molti, ma siamo riusciti a uscirne sempre uniti. (Brothers in Arms e tutto il resto). Sono rimasto molto deluso quando sono stato costretto a lasciare la band. Sinceramente pensavo che sarei morto sul palco con i Motörhead.

Com’è stato tornare sul palco con Lemmy a Birmingham?

Davvero fantastico! Phil era lì e purtroppo non era in grado di suonare, ma è stato davvero bello stare noi 3 assieme. Non si sa mai può accadere, quindi è necessario cogliere tutte le opportunità che ci vengono offerte. Abbiamo tutti apprezzato lo stare insieme in quella occasione

Ho giocato Aces of Spades come forse conoscete. L’ho fatto al sound check ed è stato fantastico. Mikkey mi ha detto che non suonavano così veloce ed è stato davvero bello! Quando ho iniziato a esaltarmi, durante il concerto, è stato come tornare indietro a 100 mph e così mi dovevo quasi “tenere” perché mi ero dimenticato di quanto si potesse andare veloci.

Ci sarà un nuovo capitolo dei Fastway?

Non ho piani per i Fastway al momento. Sono rimasto molto deluso che Toby, il cantante dell’album Eat Dog Eat, non sia voluto venire in tour. Penso che quello fosse un grande album e infatti ha funzionato molto bene nelle prove, ma i cantanti sono animali strani e sempre hanno il loro “ordine del giorno”.

Non sono sicuro di cosa farò con i Fastway. Potrei cercare di fare una Fast Eddie Band che raccolga il materiale dei Motorhead e dei Fastway… E penso che sarebbe un grande spettacolo!

 C’è un musicista con cui ti piacerebbe collaborare?

In realtà non ho qualcuno di particolare con cui mi piacerebbe suonare ma, naturalmente, ci sono un sacco di musicisti con cui sarebbe bello suonare. Ho solo voglia di suonare e così suonerò con chi è sulla stessa lunghezza d’onda, come ho detto prima.

Qual è, secondo te, il miglior album su cui hai lavorato?

Non ne ho uno preferito… Alcuni sono stati più facili e altri hanno avuto un impatto che magari non ci si aspettava. E’ davvero impossibile sceglierne uno, ma Overkill e il primo album con i Fastway sono dei punti di riferimento per me.

Progetti per il futuro?

Purtroppo il mercato è cambiato così tanto che quasi non lo riconosco. Fare album è ormai quasi un ricordo del passato, ma spero di farne un altro paio prima che tutto sia finito. Come ho detto il progetto Fast Eddie sembra qualcosa di ottimo per me… Mi permetterebbe di suonare le mie canzoni preferite. Tieni d’occhio questo nome!

Cosa ne pensi dell’Italia?

Ho sempre amato l’Italia, abbiamo fatto un paio di concerti con Motörhead, ma questo è tutto. Non abbiamo mai fatto concerti con i Fastway, ma ho avuto la possibilità di trascorrere sei settimane nel vostro paese per la produzione dell’album Miss Daisy nel 1988. I ragazzi della band mi hanno fatto vedere Roma ed è stato davvero incredibile. Mi piacerebbe tornare un giorno.

Ultima domanda: un messaggio per i fans italiani

Se il progetto Fast Eddie parte spero sarò di vedere tutti voi e suonare un super concerto rock!
Fino ad allora vi auguro tutte le fortune!!!!! Ciao!

Alessandro Gazzera

Foto: fasteddieclarke.com