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Teatro Colosseo: in arrivo gli spettacoli di Tess Masazza, Diego Fasolis e Giuseppe Giacobazzi

teatro-colosseo-arrivo-spettacoli-tess-masazza-diego-fasolis-giuseppe-giacobazziTORINO – Proseguono gli spettacoli al Teatro Colosseo di via Madama Cristina a Torino. Ecco il programma:

Venerdì 19 novembre ore 21
TESS MASAZZA
Insopportabilmente donna
poltronissima € 35,20 | poltrona A € 32,80 | poltrona B € 29,30

Nata a Los Angeles nel 1987 e cresciuta tra Francia e Tunisia, Tess Masazza vive ora a Roma insieme al fidanzato, attuale cornice della sua elegante ironia. Capace di generare con la sola webserie “Melodramachic – Insopportabilmente donna” oltre 500 milioni di views, Tess conquista spazi anche fuori dal web, prima su Sky, poi su Radio DeeJay, e infine in RAI. Nel 2017 arriva anche la prima esperienza cinematografica, con Poveri ma Ricchissimi, prodotto da Wild Side. Nel 2019 le bastano pochi minuti per mandare sold out le tre anteprime milanesi della sua prima commedia teatrale, di cui è anche autrice, e che, dal 2021, la vedrà finalmente riprendere la tournée nei principali teatri italiani interrotta dalla pandemia.

Sabato 20 novembre ore 20.30
DIEGO FASOLIS
Orchestra Teatro Regio

L’Orchestra del Teatro Regio di Torino, diretta da Maestro Diego Fasolis, esegue il Settecento di Bach, Corelli, Mozart e Händel.

Giovedì 25 a sabato 27 novembre 2021 ore 21
GIUSEPPE GIACOBAZZI
Noi mille volti e una bugia

poltronissima € 40,80 | poltrona A € 35,70 | galleria € 30,60 | galleria B € 25,50

Uno spettacolo che con ironia e semplicità cerca di rispondere a una sola domanda: “Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo?”. Andrea Sasdelli alias Giuseppe Giacobazzi, ovvero l’uomo e la sua maschera. L’attore romagnolo porta in scena un esilarante dialogo interiore in cui il comico Giacobazzi racconta le avventure e gli equivoci, le gioie e le malinconie, vissute dall’uomo Andrea in un’epoca che viaggia a velocità sempre maggiore.
Come in uno specchio, o meglio come in un ritratto (l’omaggio a Dorian Gray è più che voluto), dove questa volta ad invecchiare è l’uomo e non il ritratto.

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