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Agricoltura sotto scacco: il futuro dell’agricoltura piemontese

Venerdì 15 marzo si è tenuto al Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino, l’incontro “Agricoltura, Piemonte, Futuro. Tra innovazione e ricerca, gli strumenti per lo sviluppo dei nostri territori”, organizzato da Fondazione Agrion con il patrocinio dei soci fondatori Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte.

Al centro del convegno, il futuro dell’agricoltura piemontese, in sofferenza a causa dei cambiamenti climatici e del faticoso ricambio generazionale. Un evento nato dall’esigenza di rispondere alla crisi dell’agricoltura con l’attuazione di una strategia concreta, lungimirante e costruita in accordo con le istituzioni del territorio: “non vogliamo mettere bandierine né insegnare nulla a nessuno” ha affermato Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion “ma costruire collaborazioni e sinergie concrete per produrre risultati”.

Quanto emerso dal confronto confluirà nella prossima programmazione strategica pluriennale di Fondazione Agrion e nel suo piano industriale, e verrà offerto come suggerimento progettuale a istituzioni e attori territoriali.

L’incontro è nato dai due momenti di confronto che Fondazione Agrion ha tenuto a inizio 2024 a Manta con il mondo produttivo e con gli enti per lo sviluppo territoriale: due occasioni di riflessione sulle problematiche che recentemente hanno messo a dura prova la PLV di molte aziende e gli standard qualitativi delle produzioni, e un dibattito sulle soluzioni che da qui ai prossimi anni occorrerà adottare.

Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion, ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di creare sinergie per un obiettivo comune: “il Piemonte vanta indubbiamente un primato nella produzione di eccellenze agroalimentari. Ma se vogliamo mantenere questa posizione di capofila dobbiamo risolvere i problemi, perché, io credo, siamo sotto scacco da tanti punti di vista”.

Una visione condivisa anche dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, che ha sottolineato che “l’importanza del convegno di oggi è quella di poter recepire le osservazioni programmatiche provenienti dal comparto agricolo. Ricerca e innovazione sono due presupposti fondamentali per l’agricoltura. Parliamo di eccellenze anche grazie al contributo dato da Fondazione Agrion con la collaborazione del mondo universitario e degli istituti di ricerca. In questi anni è stato impostato un percorso efficiente grazie al lavoro sinergico con diverse professionalità che hanno permesso di avviare nuove progettualità.

Dobbiamo affrontare molte criticità, ma al tempo stesso guardare al futuro dell’economia agricola piemontese, dalla tutela dei prodotti alla difesa della qualità, rispettando la diversificazione dei nostri territori di produzione. Abbiamo molte peculiarità in Piemonte e la sfida per la Regione è individuare norme che siano anche nell’interesse delle realtà marginali”.

Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte, ha dichiarato: “le Camere di commercio lavorano quotidianamente curando le esigenze dei piccoli produttori locali, e forniscono strumenti e gambe per andare lontano. È l’internazionalizzazione, infatti, la vera occasione delle nostre aziende. L’obiettivo del nostro lavoro è permettere loro di farsi conoscere e di esportare le etichette del nostro made in Piemonte e made in Italy in tutto il mondo. Uno degli scopi del Sistema camerale piemontese, insieme agli enti del territorio, è concentrarsi sulle attività di ricerca innovative per rispondere alle esigenze della filiera e fornire supporto nell’ottenimento di produzioni di qualità a ridotto impatto ambientale, nell’ottica di incrementare la redditività e l’ecosostenibilità dell’agricoltura piemontese. La nostra mission, come Camere di commercio, è la stessa di Agrion: lavorare per l’innovazione in agricoltura, mettendo in campo tutte le nostre competenze, volte a favorire lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e di qualità in Piemonte”.

I numeri dell’agroalimentare piemontese

L’agroalimentare è certamente uno dei comparti principali dell’economia piemontese, rappresentando il 9,4% in valore dell’import e il 14,9% dell’export agroalimentare nazionale e collocando così il Piemonte al quarto posto tra le regioni italiane per vitalità della produzione.

Grazie alle sue 23 denominazioni DOP e IGP nel settore alimentare e 59 nel settore del vino, e alle sue 341 PAT, il Piemonte è grande esportatore di prodotti trasformati (import 2,09 miliardi di euro ed export 7,0 miliardi), soprattutto di vino e prodotti dell’industria dolciaria.

Ma cambiamenti climatici e un ricambio generazionale lento e faticoso sono tra i principali fattori della crisi del settore: il numero delle aziende agricole è in calo da alcuni decenni, tanto che dal 2018 al 2023 si è passati da 52.324 a 49.632 aziende, con un calo medio annuo dell’1% circa, mentre il numero di addetti è rimasto stabilmente poco sopra le 70.000 unità.

Nel 2022, 6656 aziende agricole, pari al 14% del totale, erano guidate da titolari con età inferiore ai 40 anni. Il tema del ricambio generazionale rappresenta una questione di primaria importanza per il futuro di un settore spesso ancora troppo legato a una cultura tradizionalista e diffidente nei confronti delle tecnologie recenti.

Agricoltura, Piemonte, Futuro: il decalogo di Fondazione Agrion

Dieci sono le parole chiave per affrontare le sfide e dieci sono le azioni che confluiranno nella prossima programmazione strategica pluriennale di Fondazione Agrion e che andranno a costituire le linee guida destinate alle istituzioni regionali, affinché il dialogo tra il mondo della ricerca e la politica sia proficuo, concreto e sempre orientato alla competitività del settore.

Networking, multidisciplinarietà, sostenibilità, transizione ecologica, ricerca, risparmio idrico, selezione varietale, gestione del suolo, formazione degli agricoltori e informazione: queste le azioni che, in definitiva, rendono evidente la necessità della ricerca.

Il Piemonte è tra le prime regioni italiane per gli investimenti in ricerca, ma occorre intensificare ulteriormente gli sforzi con particolare riguardo per le aree interne e l’agricoltura, per rendere queste realtà sempre più competitive e al passo con i tempi, perfezionando strumenti che siano facilmente utilizzabili dagli attori economici di queste realtà.

Il Presidente Ballari ha concluso: “il confronto di questa mattina ha mostrato che si deve lavorare per la creazione di un’agenzia di sviluppo del territorio che possa fornire al comparto strumenti e indicazioni per il futuro e, parallelamente, occorrerà rafforzare anche a livello istituzionale il coordinamento delle attività di ricerca, in modo che vengano messe al servizio del settore tutte le competenze coinvolte, da quelle finanziarie alla ricerca”.

A congedare il pubblico il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha affermato: “lavoreremo con maggiore determinazione sulla crisi dell’agroalimentare, anche sul tema delle assicurazioni. La nostra è un’agricoltura di eccellenza, per cui battiamoci per ridurre l’impatto e la gravità delle problematiche, sapendo però che il settore agricolo piemontese è sano e solido, con punte di eccellenze davvero uniche”.

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