Cronaca

“Il contrario di me”: ultimo capitolo della trilogia “La Repubblica” di Platone

Sabato 23 marzo alle ore 20.45 (dopo due matinées per le scuole secondarie di I grado) debutta alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino”Il contrario di me”.

Il cavallo bianco e il cavallo nero, nuova produzione della Fondazione TRG, terzo capitolo della trilogia “La Repubblica” di Platone che si ispira al mito del Carro e dell’Auriga e alla metafora descritta nel Fedro. Dopo aver indagato poeticamente i contorni incerti e suggestivi delle “apparenze” (La caverna delle meraviglie Mito della caverna) e aver attraversato i sentieri avventurosi della “responsabilità individuale” (Il gioco dei destini scambiati Mito di Er), lo sguardo è rivolto al grande tema della paideia: l’educazione e la formazione. In scena Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci (anche autori con Emiliano Bronzino) e MariaJosé Revert Signes, le scene sono di Francesco Fassone, la regia di Emiliano Bronzino.

Tutte e tutti abbiamo in noi parti razionali e istintive, ordinate e disordinate, precise e passionali, fatte di creatività e disciplina, di inventiva e ragionamento, di desideri e ideali, che ci tirano da parti diverse come cavalli che trainano un carro. Ma come si fa a scegliere che cosa seguire, a conciliare gli opposti che abbiamo dentro di noi, a trovare un equilibrio? Partendo dal mito della biga alata, del Cavallo Bianco e del Cavallo Nero, il terzo appuntamento di questo viaggio narrativo intorno ai miti e ai dialoghi di Platone indaga il tema dell’educazione, interrogandosi su temi utili alla crescita, al superamento della paura, all’accettazione di noi stesse e noi stessi. Il giovane pubblico si ritrova dunque a riflettere sulla propria identità e sulle parti che compongono la propria persona, in un momento della loro vita in cui si stanno formando e stanno diventando loro stessi.

Due fratelli e una sorella precipitano in un luogo senza tempo, in attesa di qualcosa di fondamentale. Per quanto siano diversi tra loro e fatichino a trovare un accordo, sanno che devono restare uniti e collaborare per farsi trovare pronti all’appuntamento. I tre capiranno, con Platone, che crescere e vivere insieme significa esercitarsi a cercare un equilibrio fra impulsi e bisogni differenti, tra Istinto, Volontà e Ragione: è solo riconoscendo in ogni diversità un’opportunità di “bene comune” che possiamo raggiungere l’obiettivo di una crescita individuale e sociale. Come Platone ci insegna nella Repubblica, solo con questo equilibrio tra i due Cavalli che vivono dentro di noi, guidati dalla Ragione, saremo pronti per la vita che ci aspetta.

“Affrontare temi filosofici in uno spettacolo rivolto alle Nuove Generazioni è una sfida interessante per un regista. Il contrario di me è costruito a quadri, con scene formalmente separate l’una dall’altra” – dichiara Emiliano Bronzino, regista dello spettacolo – “che portano le spettatrici e gli spettatori a una comprensione progressiva degli argomenti trattati. Come i dialoghi di Platone, le diverse scene ci guidano nell’analisi e nella comprensione del mondo, così cerchiamo di utilizzare il teatro per aprirci al ragionamento filosofico, fare e farci domande, argomentare le risposte, ascoltare le ragioni degli altri, scovare le contraddizioni delle diverse argomentazioni, fare ipotesi, dialogare, costruire un pensiero autonomo e capace di connetterci al pensiero degli altri. Lo spettacolo è lo strumento che ci avvicina in forma diretta e semplice a domande altrimenti complesse, e, attraverso il divertimento e il gioco, ci aiuta ad analizzare domande importanti.”

Lo spettacolo nasce dall’incontro tra le esperienze dei drammaturghi – e attori – Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci e del regista Emiliano Bronzino. Partendo da Platone, dunque, e in particolare dal mito del Cavallo Bianco e del Cavallo Nero, Buonarota e Pisci hanno scritto un testo che del mito conserva lo spirito e alcuni elementi fondanti, non solo a livello narrativo ma anche sul piano concettuale, immaginando che cosa potrebbe succedere in un momento che possiamo definire successivo al mito: la caduta del carro.

Una storia ambientata in un momento senza tempo, successivo all’errore e precedente alla nascita, durante il quale si forma il carattere attraverso il bilanciamento tra istinti opposti con la guida della Ragione. Un’esperienza decennale di lavoro sul teatro filosofico (Buonarota-Pisci hanno ideato e realizzato il progetto Favole Filosofiche, un’iniziativa culturale teatrale nata con l’intento di avvicinare i bambini e i ragazzi alla filosofia tramite le favole, i racconti e il teatro) incontra la sensibilità e l’esperienza registica di Emiliano Bronzino, e quindi un approccio differente alla scena e alla filosofia.
Dagli 8 anni

La visione dello spettacolo sarà anticipata giovedì 21 marzo alle ore 17.30 dalla lectio magistralis di Ugo Morelli, studioso di scienze cognitive che cercherà di rispondere alla domanda: Come e perché. A cosa serve la filosofia? Questo momento di confronto e approfondimento, ad ingresso gratuito, è il primo appuntamento di Convivio Esperienze di crescita e conoscenza, un ciclo di incontri su filosofia, musica e mito.

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