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Intervista a Ben Lang, il musicista americano presenta il suo EP “Modern Man”

Fiducia nei nuovi artisti è stato un imperativo della nostra sezione e oggi proseguiamo su quel filone. A raccontarci il suo EP “Modern Man” di debutto è Ben Lang. Statunitense, propone un interessante mix tra il country, il folk e una punta di quel rock gentile che rimanda a Paul Simon.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Ben, come stai? Prima di tutto, perché non racconti qualcosa di te agli italiani?

Sto benissimo, grazie per averli chiesto e per ospitarmi! Sono un cantautore californiano e sono entusiasta di pubblicare il mio primo lavoro da solista dopo essermi esibito in diverse band nel corso degli anni. È fantastico poterti raggiungere in Italia, e sono onorato di pensare che tu e i tuoi lettori potreste ascoltare e godervi il mio nuovo EP Modern Man.
Qual è stata la tua introduzione alla musica? Cosa ti ha convinto a iniziare a suonare?
Ho sempre amato la musica crescendo, ma il vero cambiamento è stato quando ho compiuto 16 anni e ho preso la patente. Avere il mio lettore CD nella mia macchina e tutta la libertà che ciò comportava, ha aperto un universo musicale. Non riuscivo a mettere le mani su un numero sufficiente di album e ben presto stavo imparando tutto ciò che potevo su basso, chitarra e batteria, e facevo tutto ciò che potevo fare per entrare a far parte di una band tutta mia.
Come crei una canzone? Da dove viene l’ispirazione?
Ogni canzone è diversa, ma la sensazione migliore è quando qualcosa di breve come una frase o una semplice melodia mi viene in mente dal nulla. Rimane lì finché non riesco a trovare la mia chitarra e un taccuino, e il resto della canzone mi esce dal cervello quasi come per magia. Non è sempre così facile, ma quando succede non c’è niente di meglio.
Il tuo EP è fantastico. Houston-New Orleans è una canzone davvero bella, ci racconti come è nata?
Grazie mille! Questo è in realtà un ottimo esempio di una canzone nata proprio nel modo di cui ti parlavo. Un giorno ho iniziato a canticchiare la frase di apertura tra me e me, “spent my day in Houston and my night in New Orleans…”. Il resto della storia è poi venuto fuori. Sembrava quasi l’unico modo con cui potesse cominciare.
Questo virus ha cambiato completamente la nostra vita. Come stai attraversando questo periodo?
Sono estremamente fortunato che i miei cari e io siamo rimasti tutti sani e salvi durante la pandemia.
Progetti per il prossimo futuro?
Più scrittura e più registrazione!
C’è un artista con cui vorresti lavorare?
Troppi per elencarli tutti, la musica è un mezzo di collaborazione ed è sempre eccitante lavorare con qualcuno di nuovo, ma cito alcuni artisti che hanno influenzato il mio EP come Violent Femmes, Paul Simon o Willie Nelson. Ognuno di loro sarebbe ovviamente un’esperienza strabiliante.
Siamo italiani. Hai qualche ricordo legato al nostro Paese?
L’Italia è un bellissimo paese pieno di persone meravigliose e sogno di esibirmi per loro in una giornata di sole!
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fan italiani
Grazie mille per aver letto questa intervista e spero davvero che vi piaccia il mio nuovo EP Modern Man! (Alessandro Gazzera)

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