Scienza e Tecnologia

Nuovi materiali ceramici per ambienti estremi grazie a una formula

L’Istituto di nanoscienze del Cnr ha collaborato all’ideazione di una formula matematica che permette di scoprire nuovi materiali ceramici, potenzialmente rilevanti per l'industria aerospaziale e dell’energia. Lo studio è pubblicato su Nature

Un gruppo di ricerca internazionale guidato dalla statunitense Duke University, cui hanno partecipato per l’Italia studiosi dell’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Modena (Cnr Nano) e di altre università americane, ha sviluppato un metodo computazionale per individuare rapidamente una nuova classe di materiali con eccezionali tolleranze termiche e meccaniche.

Tali materiali, noti come ceramiche ad alta entropia, potrebbero costituire la base di batterie, catalizzatori  e dispositivi elettronici resistenti a temperature di migliaia di gradi o a radiazioni intense. I risultati della ricerca sono pubblicati sulla rivista Nature.

Estremamente stabili e performanti in ambienti estremi, le ceramiche ad alta entropia hanno enormi  potenzialità applicative, ma la loro scoperta è limitata da processi sperimentali lunghi e costosi. Ora  centinaia di questi materiali possono essere progettati e realizzati grazie a un metodo computazionale  chiamato DEED (Disordered Enthalpy-Entropy Descriptor) capace di identificare ceramiche ad alta  entropia e di prevedere se possono essere sintetizzate sperimentalmente.

Nella sua prima  dimostrazione, il programma ha previsto la “sintetizzabilità” di 900 nuove formulazioni di materiali  ad alte prestazioni, ceramiche realizzate utilizzando metalli di transizione, carbonitruri o diborati, 17  delle quali sono state poi prodotte e testate in laboratorio.

L’algoritmo è stato ideato da un team guidato da Stefano Curtarolo della Duke University, in  collaborazione con Arrigo Calzolari del Cnr-Nano e colleghi di Penn State University, Missouri University of Science and Technology, North Carolina State University, e State University of New  York.

“Le ceramiche ad alta entropia sono leghe composte da una miscela disordinata di molti elementi  chimici, con centinaia di migliaia di possibili combinazioni che influenzano la sintesi e le proprietà  del materiale. Esplorare sperimentalmente tutte queste potenziali ricette diventa praticamente  impossibile,” spiega Arrigo Calzolari di Cnr-Nano.

“Il nostro approccio computazionale, che coniuga  termodinamica, meccanica statistica e simulazioni quantistiche, accelera notevolmente la scoperta di  ceramiche sintetizzabili da utilizzare in ambienti estremi, in cui servono eccezionali proprietà  strutturali, termiche, chimiche e ottiche a temperature elevatissime. Simili materiali sono di grande  interesse poiché aprono la strada allo sviluppo di dispositivi elettronici e ottici avanzati per  applicazioni nelle telecomunicazioni satellitari, nell’aeronautica ad alte prestazioni e nella gestione  dell’energia, inclusa l’applicazione nei reattori nucleari”.

Oltre a prevedere nuove ricette per ceramiche disordinate stabili, la tecnica DEED consente di  eseguire ulteriori analisi per scoprirne le proprietà intrinseche. Perfezionando i calcoli e testando il materiali fisicamente in laboratorio si potranno, così, trovare le ceramiche ottimali per una  molteplicità di applicazioni ad alta prestazione, anche in condizioni di utilizzo estreme.

Ph: Hagen Eckert, Duke University.

Ufficio stampa Cnr

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