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Il debutto di Lukas Sternath per il gran finale di Lingotto Giovani

Nel firmamento pianistico del nuovo millennio è il prodigio balzato alla ribalta internazionale grazie alla partecipazione al prestigioso Concorso ARD di Monaco di Baviera nel 2022, che gli è valsa anche sette Premi speciali, fra cui quello del Pubblico e per la Migliore interpretazione di un’opera commissionata da Márton Illés. Nel 2023 è stato designato ECHO Rising Star per la stagione 2024/25 dal Musikverein e dalla Konzerthaus di Vienna nonché dalla Philharmonie Luxembourg. È il ventitreenne viennese Lukas Sternath il protagonista del recital che martedì 9 aprile, alle 20.30, in Sala 500, chiude la rassegna Lingotto Giovani, dedicata ai talenti emergenti premiati nei maggiori concorsi al mondo.

Dedito alla musica fin da giovanissimo, Lukas Sternath ha girato il mondo come membro dei Piccoli Cantori di Vienna prima di intraprendere lo studio del pianoforte sotto la guida di Anna Malikova e Alma Sauer all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna. Dal 2022 è allievo di Igor Levit alla Hochschule für Musik di Hannover, ma ha frequentato anche masterclass di Till Fellner, Ingolf Wunder e Sir András Schiff.

Nel 2021 ha ricevuto altri riconoscimenti in concorsi pianistici internazionali quali il Busoni di Bolzano, lo Schubert Wettbewerb di Dortmund e l’Europäischen Klavierwettbewerb di Brema. Solista abituale nelle maggiori sale da concerto viennesi come la Konzerthaus e il Musikverein, ha debuttato con i Wiener Symphoniker, la SWR-Symphonieorchester e i Münchner Philharmoniker.

Fra gli impegni della stagione 2023/24, si annoverano i recital alla Elbphilharmonie di Amburgo, al Prinzregententheater di Monaco, alla Tonhalle di Zurigo, una tournée con i Bamberger Symphoniker diretti Jakub Hrůša, e concerti al Klavier-Festival Ruhr, al Rheingau Musik Festival, all’Heidelberger Frühling Musikfestival e con la Summer Academy dei Wiener Philharmoniker sotto la guida di Tugan Sokhiev.

Per il suo debutto a Lingotto Giovani, Lukas Sternath interpreta la Fantasia in do maggiore op. 17 di Robert Schumann e la Sonata in si minore S. 178 di Franz Liszt, che i due compositori si dedicarono a vicenda in segno di ammirazione reciproca. La prima rappresenta l’esito più alto, possente e audace di tutta l’opera pianistica di Schumann e la sola prodotta nel 1836, anno di intensa crisi personale per l’autore, costretto a separarsi da Clara per volontà del padre di lei. La seconda, composta da Liszt diciassette anni dopo, è unica nella letteratura romantica per l’originalità, l’ampiezza e l’audacia della costruzione in un solo tempo, che raccoglie i frutti dell’ultima stagione beethoveniana.

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