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PGA Tour: Tiger Woods al Genesis Invitational

Il campione californiano debutta nel 2024 due mesi e mezzo dopo aver fatto ritorno alle gare nell’Hero World Challenge. In gara 23 dei primi 25 classificati nel World Ranking compresi Scottie Scheffler, numero 1, e Rory McIlroy, numero 2

Tiger Woods sarà il giocatore più atteso nel Genesis Invitational, il torneo del PGA Tour in programma dal 15 al 18 febbraio al Riviera Country Club di Pacific Palisades, in California. Non si può parlare di ennesimo rientro perché il campione in realtà è tornato a dicembre nell’Hero World Challenge (18°) e poi qualche giorno dopo ha disputato il PNC Championship con il figlio Charlie (5°), due gare non ufficiali. Prima era rimasto fermo da aprile, ossia da quando nel Masters si è ritirato durante il terzo round, dopo però aver lasciato la sua impronta. Infatti ha superato il taglio nel Major per la 23ª volta di fila eguagliando la striscia di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007).

È’ ormai un fatto acclarato che la sola partecipazione di Woods, 48 anni compiuti a fine dicembre e che si presenterà con una nuova linea di abbigliamento, cambia l’aspetto di ogni evento. Anche in questo, che pure ha un montepremi di 20 milioni di dollari (quattro milioni al vincitore) e in cui saranno presenti in campo 23 dei primi venticinque giocatori del ranking mondiale, compreso il numero uno Scottie Scheffler, la scena sarà sua. Non è sicuramente il favorito in un torneo che peraltro non ha mai vinto, ma come sempre il pubblico e i media saranno tutti per lui.

Woods, che ha ricevuto un invito dello sponsor, è alla 374ª presenza e disputa per la 16ª volta il Genesis Invitational che non ha mai vinto, ma dove ha debuttato nel 1992 sul PGA Tour da dilettante all’età di 16 anni, uscendo al taglio, mentre nel 2023 è terminato 45°, ultima volta in cui ha completato le 72 buche. E nel 2021, proprio quando si trovava nell’area di Los Angeles, dopo aver assistito al torneo da spettatore in seguito all’ennesimo intervento chirurgico alla schiena, Woods rimase coinvolto in un incidente automobilistico a Ranchos Palos Verdes rischiando vita e carriera.

Con un field di altissima qualità è impossibile ogni previsione, ma è facile ipotizzare un nuovo round del duello infinito per il trono mondiale tra Scheffler e Rory McIlroy, numero 2, con quest’ultimo che ha fallito la precedente occasione in cui poteva operare il sorpasso e che ora deve recuperare quasi un punto di svantaggio sull’avversario. Mancherà Jon Rahm, numero tre, campione in carica e passato alla LIV Golf, ma a rendere avvincente la gara penseranno pure Viktor Hovland, Xander Schauffele, Wyndham Clark, Patrick Cantlay, Max Homa (a segno nel 2021), Matt Fitzpatrick e Brian Harman, ossia coloro che completano nell’ordine la top ten.

E non solo. Non si tireranno certo indietro Jordan Spieth, Collin Morikawa, Sahith Theegala, Tom Kim, Tommy Fleetwood, Justin Thomas, Tony Finau, Jason Day e Adam Scott, l’altro past winner al via (2005, 2020). Meritano sicuramente attenzione anche giovani che stanno cercando di farsi largo come Nick Dunlap, il 20enne dilettante di Huntsville (Alabama) che si è imposto quest’anno nell’American Express, e due protagonisti della Ryder Cup di Roma, la prima disputata in Italia con un successo planetario: Ludvig Aberg (11° nel World Ranking), che viene da due piazzamenti tra i primi dieci compreso un secondo posto nell’AT&T Pebble Beach Pro Am, e Nicolai Hojgaard, runner up nel Farmers Insurance Open.

La storia – Il Genesis Invitational, giunto alla 98ª edizione, è nato nel 1926 come Los Angeles Open denominazione che ha mantenuto sino al 1994, ma abbinata dal 1971 a sponsor del momento. Poi è divenuto Nissan Open (1995-2007), Northern Trust Open (2008-2016), Genesis Open (2017-2019) prima della titolazione attuale dal 2020. Il record di successi è detenuto con quattro dallo scozzese Macdonald Smith (tra il 1928 e il 1934) e da Lloyd Mangrum (dal 1949 al 1956). Seguono con tre Ben Hogan, Arnold Palmer e Bubba Watson. Sei giocatori hanno firmato la doppietta consecutiva: Smith, Palmer, Hogan, Paul Harney, Phil Mickelson e Mike Weir.

Il torneo su Discovery Plus e su Eurosport 2 – Il Genesis Invitational sarà teletrasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 15 febbraio e venerdì 16, dalle ore 22 alle ore 2; sabato 17, dalle ore 19 alle ore 1; domenica 18, dalle ore 19 alle ore 0,30.

Fanali e Carta all’Aramco Saudi International

Il Ladies European Tour approda in Arabia Saudita per la seconda gara stagionale, la prima delle sei targate Aramco e anche la più ricca del circuito, Major a parte, con un montepremi di cinque milioni di dollari.
A Riyadh si disputa dal 15 al 18 febbraio, sulla distanza di 72 buche, l’Aramco Saudi Ladies International Presented by PIF dove saranno al via Alessandra Fanali, reduce dall’ottima prova (2ª) nel Magical Kenya Open, e Virginia Elena Carta al debutto nel 2024.

Sul percorso del Riyadh Golf Club, nel field spiccano i nomi di alcune giocatrici che frequentano il LPGA Tour, tra le quali ricordiamo le inglesi Charley Hull e Georgia Hall, vincitrice nel 2022, la spagnola Carlota Ciganda, l’indiana Aditi Ashok, seconda lo scorso anno alle spalle della neozelandese Lydia Ko assente, la svedese Linn Grant, la sudafricana Ashleigh Buhai, la statunitense Lexi Thompson, la giapponese Ayaka Furue e la thailandese Ariya Jutanugarn, tutte tra le favorite.

Numerose però le avversarie in grado di puntare a ruoli importanti come la thailandese Trichat Cheenglab, leader dell’ordine di merito 2023, l’olandese Anne Van Dam, la tedesca Esther Henseleit, la svedese Johanna Gustavsson, la spagnola Ana Pelaez Trivino e l’inglese Gabriella Cowley. Attesa alla prova, e magari a un bis, la 19enne neopro Shannon Tan, unica atleta di Singapore ad aver conquistato la ‘carta’ per il LET e a segno nel primo torneo disputato la scorsa settimana in Kenya.

Alessandra Fanali, che ha ottenuto il miglior risultato da professionista sul circuito dopo essere stata comunque già runner up da dilettante nel Ladies Italian Open del 2022, ha aperto la sua seconda stagione sul tour nel modo migliore con ampie prospettive, dopo la prima da rookie in cui si è messa più volte in evidenza ottenendo cinque piazzamenti tra le top ten e un successo a squadre (Aramco Team Series Riyadh che si replicherà dal 1° al 3 novembre).

Virginia Elena Carta sarà alla 45ª presenza. È reduce da un 2023 con alti e bassi, ma comunque positivo con tre top ten nelle gare individuali e due in quelle per team. È al terzo anno a tempo pieno sul LET dove ha sempre offerto una certa solidità di gioco.

Ufficio Stampa Federgolf

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